Narciso
Narciso
povero Narciso
non hai occhi per guardare
non hai orecchie per ascoltare
non hai naso per annusare
non hai mani per tastare
non hai gusto per assaporare
tu vedi
odi
odori
tocchi
assaggi
ma non senti
il mondo
la bellezza che ti circonda
troppo concentrato
dedicato
preoccupato
disturbato
molestato
da un'affezione
per l'immagine
di te.
La tua reale pienezza
si svuota
nel tuo riflesso
si perde
nell'acqua
scorre
e tu non la senti.
Martina
Quanto è distante Narciso dal narcisista. Dove il secondo usa gli altri per soddisfare il proprio bisogno di primato, il giovinetto del Caravaggio ovidiano è stupito e meravigliato scoprendo, non il primato, ma l'alterità che porta in sé: un mondo che fa tacere i confronti perché oblitera l'ego nell'estranietà evocativa dello specchio, ignoto a se stesso.